Salta al contenuto principale

Spesa ecologica: una buona abitudine per rispettare l'ambiente

spesa ecologica

Spesa ecologica: che cosa racconta il carrello alimentare dei consumatori? 

Fare una spesa ecologica e sostenibile è una buona abitudine che contribuisce a salvaguardare la salute dell’ambiente e delle persone. 

Il tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica gioca un ruolo importante nelle decisioni di acquisto e nelle scelte di consumo alimentare: infatti, secondo il Rapporto Coop 2021 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, elaborato dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), sempre più consumatori preferiscono fare una spesa ecologica e scelgono marche e insegne attente alla tutela dell’ambiente, alla comunità e al territorio.

Dal report emerge che nei primi sei mesi del 2021, il 70% degli italiani ha acquistato prodotti alimentari e bevande di marche impegnate nell’ambito della sostenibilità ambientale, il 62% ha preferito marche che adottano scelte green credibili e non solo di marketing, mentre il 60% ha acquistato prodotti di brand impegnati nella sostenibilità sociale.

Fare una spesa consapevole e selezionare con attenzione i prodotti con cui riempire il carrello significa ridurre l’impatto delle nostre scelte alimentari sull’ambiente, evitare possibili sprechi (link articolo spreco alimentare) e limitare sia la produzione di rifiuti che la quantità di imballaggi da smaltire.

 

Spesa ecologica: 10 consigli per farla bene e inquinare meno

Una spesa ecologica e intelligente aiuta a risparmiare tempo e denaro, predispone a una sana e corretta alimentazione, previene l’acquisto di alimenti superflui e apporta grandi benefici all’ecosistema.

Ecco dieci consigli pratici da tenere a mente per fare la spesa in modo consapevole e salvaguardare l’ambiente, la salute e il portafoglio:

 

  1. Stilare la lista della spesa e impostare un budget 
    Acquistare in eccesso o lasciarsi tentare dalle offerte e riempire il carrello con prodotti superflui, magari in promozione perché prossimi alla scadenza, sono due degli errori più comuni. Per ridurre il rischio di comprare troppo e male, la soluzione è stilare una lista della spesa completa e ordinata dopo aver effettuato un’accurata analisi della dispensa e del frigorifero. Così facendo si evitano gli sprechi in cucina e si risparmia tempo e denaro. Inoltre, per non fare acquisti frettolosi e casuali, è opportuno fissare un budget da suddividere in base al tipo di alimenti.
     
  2. Programmare un menù settimanale
    Scegliere bene cosa mangiare e organizzare un menù settimanale riduce sia gli sprechi di cibo che l’importo dello scontrino e favorisce un consumo consapevole. Creare un menù settimanale equilibrato aiuta a dimezzare gli acquisti, fa risparmiare tempo, riduce lo stress legato alla preparazione dei pasti, evita le corse al supermercato dell’ultimo minuto o il ricorso a cibi pronti e poco salutari.
     
  3. Fare la spesa a stomaco pieno 
    È consigliabile fare la spesa dopo la colazione o il pranzo, evitando i momenti in cui si è affamati. In questo modo è più facile fare una spesa oculata e non si corre il rischio di riempire il carrello con cibi elaborati, come surgelati, sughi pronti e merendine, che richiedono una notevole quantità di energia per la loro produzione e conservazione.
     
  4. Attenzione ai prezzi
    Il consiglio arriva da Slow Food, associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, che nella guida intitolata “Quando fai la spesa usa la testa”, realizzata nell’ambito del progetto 4Cities4Dev, suggerisce di fare attenzione ai prezzi troppo bassi che spesso sono indice di sfruttamento animale e/o ambientale.
     
  5. Scegliere prodotti locali e di stagione 
    Acquistare prodotti a km 0 significa portare in tavola alimenti freschi, genuini e di stagione che valorizzano le realtà locali e promuovono un modello di produzione e consumo più sostenibile. I prodotti a filiera corta, infatti, abbattono il consumo del carburante necessario per il trasporto (e le conseguenti emissioni di C02) e l’uso dei materiali destinati all’imballaggio. Inoltre, l’assenza di intermediari tra produttori e consumatori riduce i costi di acquisto rispetto alla grande distribuzione.
     
  6. Meno carne e di qualità
    È preferibile sostituire la carne con altre fonti proteiche, come i legumi, tuttavia ciò non significa rivoluzionare il proprio stile alimentare. Secondo la già citata guida di Slow Food basterebbe consumare meno carne e di migliore qualità, evitando quella proveniente da allevamenti intensivi a favore dei prodotti di consorzi, associazioni o aziende con disciplinari rigorosi su alimentazione e benessere animale.
     
  7. Prediligere cibi biologici 
    Gli alimenti biologici, privi di additivi, coloranti e conservanti, sono più sani ed etici: infatti, secondo John Reganold, professore di Scienza del suolo e Agroecologia dello State University di Washington, autore dello studio “Organic agriculture in the twenty-first century”, l’agricoltura biologica sostiene la tutela biodiversità ed è in grado di garantire la sicurezza alimentare globale in crescita.
     
  8. Acquistare prodotti alla spina
    L’acquisto di prodotti sfusi o alla spina, che includono alimentari e articoli per l’igiene della casa e la cura della persona, promuove uno stile di vita orientato alla sostenibilità e sostiene le produzioni locali. Inoltre, l’assenza di imballaggi riduce la produzione di rifiuti e rende la spesa plastic free e zero-waste.
     
  9. Evitare prodotti usa e getta
    Rinunciare ai prodotti usa e getta, tra cui tovaglioli di carta, scottex, lamette da barba monouso e pannolini per neonato, riduce il nostro impatto sull’ambiente e minimizza gli sprechi. Inoltre, oggi in commercio sono disponibili alternative ecologiche di qualità e amiche dell’ambiente.
     
  10. Utilizzare shopper di cotone
    Per riporre la spesa è meglio utilizzare shopper in cotone, capienti, resistenti e lavabili, da preferire ai più fragili sacchetti biodegradabili che devono essere acquistati, al costo di qualche centesimo, una volta terminati gli acquisti.

 

Ti è piaciuto questo articolo?

 

Iscriviti alla newsletter