Salta al contenuto principale

Raccolta differenziata: regole, simboli e imballaggi

raccolta differenziata

Fare bene la raccolta differenziata è un gesto importante per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.

Ma come si fa la raccolta differenziata senza confondersi con simboli, etichette e rifiuti che non sappiamo proprio dove buttare? 

 

Ecco una breve guida per farlo al meglio.

 

Raccolta differenziata: la situazione attuale

Le ultime rilevazioni Eurostat parlano chiaro: dal 2013 la produzione di rifiuti urbani nei Paesi europei è costantemente aumentata. 

In Italia siamo passati da una media di 478 kg di rifiuti annuali pro capite a 502 kg in soli sei anni, per un totale di circa 30 milioni di tonnellate di spazzatura all’anno prodotta su scala nazionale. 

A questi dati fortemente preoccupanti per il benessere del nostro pianeta, si contrappone però un primato virtuoso che ci vede protagonisti: l’Italia è il Paese leader europeo nel riciclo dei rifiuti industriali e urbani. Ben il 79% dei nostri rifiuti viene infatti riciclato, contro una media europea del 38%. Grazie a politiche di smaltimento industriali sempre più efficienti e a un crescente impegno collettivo della cittadinanza nella raccolta differenziata, siamo attualmente in grado di risparmiare ogni anno 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 63 milioni di tonnellate di CO2. 

Vediamo allora come possiamo mantenere e migliorare ulteriormente questo importante primato, riducendo ulteriormente gli sprechi e l’inquinamento.

 

Le regole della raccolta differenziata: comuni, bidoni e colori

Nel nostro Paese ogni comune stabilisce propri criteri di raccolta dei rifiuti, nonché la tipologia di raccolta dei rifiuti (tramite cassonetti stradali o porta a porta) e fornisce indicazioni circa i bidoni da utilizzare per lo stoccaggio, compresa la loro colorazione. Pertanto, la prima regola per effettuare correttamente la differenziata è informarsi circa le linee guida stabilite dall’autorità comunale presso la quale si effettua la raccolta. 

Esistono tuttavia delle indicazioni generali alle quali le amministrazioni cittadine devono fare riferimento e che stabiliscono la divisione dei materiali da differenziare : 

  • carta e cartone
  • imballaggi in plastica
  • vetro
  • imballaggi in metallo
  • rifiuti organici
  • rifiuti indifferenziati
  • RAEE (i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche)
  • Ingombranti

Per rispettare al meglio la suddetta divisione, occorre innanzitutto procurarsi dei contenitori compatibili con il materiale raccolto in casa (raccogliere la carta in un sacchetto di carta riciclabile, l’umido negli appositi sacchetti biodegradabili in commercio, la plastica in un sacchetto di plastica, etc.) 

Tuttavia, determinare a colpo d’occhio quale sia l’esatta composizione di un rifiuto, dunque la sua corretta destinazione di raccolta, non è sempre facile; spesso, al contrario, può risultare una pratica fuorviante (si pensi ad esempio alla carta degli scontrini, spesso scambiata per carta riciclabile e che invece va raccolta nell’indifferenziato, così come il cartone della pizza unto). Senza contare che, anche quando riconosciamo un materiale come “materiale plastico”, non è detto che si tratti di plastica riciclabile. Insomma, per evitare errori, l’unica strada è imparare a leggere gli imballaggi. 

 

Leggere gli imballaggi: simboli ed etichette

Nel nostro Paese, per legge, tutti gli imballaggi in commercio devono riportare i simboli di riciclabilità e di riconoscimento dei materiali di cui sono composti. 

Simboli raccolta differenziata: ecco i principali da conoscere:

  • Il triangolo di frecce che si inseguono, che indica la riciclabilità del prodotto;
  • Il triangolo di frecce accompagnato da un numero compreso tra 1 e 6: indica imballaggi riciclabili in plastica (tipicamente bottiglie d’acqua e flaconi di detersivi);
  • Il triangolo di frecce accompagnato dal numero 7 e la scritta OTHER: indica plastica NON riciclabile da destinare nell’indifferenziato;
  • Il simbolo con la scritta ALU, che indica l’alluminio riciclabile, da differenziare a seconda delle indicazioni del comune;
  • Il simbolo con la scritta GL per gli imballaggi da riciclare insieme al vetro;
  • Il simbolo con la sigla PAP(21) presente sui cartoni riciclabili nella carta;
  • Il simbolo con la sigla C/PAP(84) tipico del Tetra Pak, che va privato del tappo in plastica e riposto nella carta o interamente nella plastica a seconda del comune.

In più, sempre più spesso, oltre ai suddetti simboli le etichette in commercio permettono di individuare la famiglia di appartenenza degli imballaggi anche tramite delle icone colorate: blu per la carta, giallo per la plastica riciclabile, turchese per i metalli (alluminio e acciaio), verde per il vetro, marrone per i rifiuti organici e grigio per l’indifferenziato (materiali non riciclabili).

L’obiettivo della raccolta differenziata è quello di consentire che i materiali riciclabili possano essere adeguatamente recuperati; occorre pertanto evitare qualunque forma di contaminazione tra materiali di diversa natura (rimuovere i residui di cibo dove possibile e separare le componenti di imballaggi composti da diversi materiali). 

I RAEE

I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche sono sempre più presenti nelle nostre case. Si tratta sostanzialmente di tutta l’apparecchiatura elettronica che utilizziamo quotidianamente (frigoriferi, microonde, stampanti, tablet, etc.) e che diventano rifiuti altamente inquinanti e potenzialmente tossici una volta raggiunta l’obsolescenza. 

Per garantire la protezione dell'ambiente e inviare i RAEE a centri di trattamento adeguati, è prevista la raccolta differenziata di tali apparecchiature presso le isole ecologiche, anche queste d’amministrazione comunale.

Per agevolare la differenziata anche per questa tipologia di rifiuti e, in particolare, per quelli che ci troviamo a manipolare con più assiduità nelle nostre abitazione, le lampadine alogene e quelle a incandescenza sono state bandite dal mercato (rispettivamente nel 2018 e nel 2012), poiché composte di materiali non riciclabili ed altamente tossici. Al loro posto sono state introdotte le lampadine a fluorescenza e a LED che, una volta esaurite, possono essere consegnate presso il punto vendita in cambio di un acquisto equivalente o raccolte presso l’isola ecologica più vicina. Anche i dispositivi luminosi sono dunque riciclabili e consentono un cospicuo risparmio energetico.

 

Ti è piaciuto questo articolo?

Iscriviti alla newsletter