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I videogiochi aiutano a capire meglio la sostenibilità ambientale

Videogiochi e sostenibilità ambientale - A2A

Oggi l'industria dei videogiochi raggiunge una persona su tre. Questa diffusione capillare non rappresenta soltanto un business profittevole per le aziende del settore, ma offre anche un'enorme opportunità socio-ambientale: educare i giovani alla sostenibilità in modo divertente e spensierato. Infatti, giochi e sostenibilità non sono due mondi incompatibili, come segnalato dall'ultimo Rapporto Annuale di Playing for the Planet Alliance.

Il progetto, lanciato nel 2019 dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), un'organizzazione internazionale che dal 1972 combatte i cambiamenti climatici, ha rilevato come il mondo dei giochi digitali sia in grado di promuovere la tutela dell'ambiente e l'uso sostenibile delle risorse naturali. All'interno di questo contesto è nata Playing for the Planet, un’iniziativa alla quale hanno aderito oltre quaranta giganti del gaming, con lo scopo di sfruttare le potenzialità dei videogiochi per sensibilizzare i giovani sulla questione ecologica.

Attraverso determinate esperienze di gioco e trame ad hoc, infatti, i membri dell'Alliance vogliono avvicinare il grande pubblico alle tematiche più urgenti legate alla sostenibilità. In che modo? Impegnandosi a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, riducendo la propria impronta ecologica, bilanciando le emissioni di gas a effetto serra e integrando le questioni ambientali nei loro titoli, per un perfetto connubio tra gaming e sostenibilità.

Perché associare videogiochi e sostenibilità ambientale?

I videogiochi ne hanno fatta di strada negli ultimi anni, aumentando sempre più la propria platea e trasformandosi da attività di nicchi a fenomeno globale. Oggi, grazie anche ai passi da gigante compiuti nel campo dell'evoluzione tecnologica, il gaming non coinvolge soltanto i più giovani o un gruppo ristretto di appassionati, ma rappresenta una cultura di massa con 2,7 miliardi di videogiocatori a livello mondiale e circa 15,5 milioni di appassionati solo in Italia (dati IIDEA).

Il settore videoludico è il principale mercato in ambito tecnologico e raggiunge una persona su tre sul pianeta, rappresentando una piattaforma multimediale in rapida espansione, in grado di esercitare un'influenza senza precedenti sulle nuove generazioni (e non solo). Perché non sfruttarla, dunque, per ispirare i giovani e sensibilizzarli verso le tematiche ecologiche?

Come ha affermato Sam Barratt, direttore dell’Unità Giovani, Istruzione e Advocacy presso l’UNEP “nonostante la loro portata e la vastità di pubblico che raggiungono, i videogiochi sono ancora snobbati e non vengono considerati tra i media che contano. Eppure, i videogiochi sono il più grande mezzo di intrattenimento del nostro tempo: è un nuovo alleato nella battaglia per raggiungere l'obiettivo di net zero”.

D’altronde, lo dimostrano i numeri del Rapporto di Playing for the Planet Alliance: nel 2021 The Green Game Jam, che riunisce i maggiori produttori di videogiochi su PC, mobile e console (con la mission di educare e responsabilizzare milioni di giocatori ad agire per la natura), ha triplicato le sue dimensioni. Se il focus della scorsa edizione era la conservazione e il ripristino di foreste e oceani, all'edizione 2022 hanno partecipato oltre 50 studios da tutto il mondo, sviluppando la tematica “Il cibo, le foreste e il nostro futuro.

Videogiochi e ambiente: alcuni esempi pratici e virtuosi

La sostenibilità sui videogiochi è una presenza crescente, come dimostrano alcuni esempi virtuosi:

  • nel premiato videogame Imagine Earth, lo scopo del giocatore è impedire a una civiltà globale di finire in una crisi climatica. I benefici per l'ambiente in questo caso non sono soltanto virtuali, infatti per ogni gioco venduto la casa produttrice si è impegnata nella piantumazione di dieci alberi per compensare le emissioni di CO2 dell’industry del gaming;
  • nel videogame Hay Day, l'obiettivo è creare una fattoria e cedere i propri prodotti agli altri concorrenti: “Oggi la produzione alimentare causa un terzo delle emissioni di carbonio”, dichiarano i giudici del Green Game Jam, che aggiungono “I sistemi alimentari insostenibili hanno anche un impatto devastante sulla natura”. Da qui la premiazione di Hay Day, che in base agli obiettivi raggiunti dalla community dei giocatori realizza una donazione a un'organizzazione no-profit impegnata nell’insegnamento delle tecniche di agricoltura rigenerativa;
  • la multinazionale Ubisoft ha deciso di inserire nei suoi prodotti situazioni di gioco legate ai rischi del “climate change”: in Rider’s Republic, ad esempio, senza preavviso un giorno i giocatori si troveranno immersi in un universo devastato dagli incendi. In Alba: a wildlife adventure, invece, una ragazza tenta di impedire la cementificazione di una stupenda isola del Mediterraneo e insegna agli utenti di PlayStation, Xbox e Nintendo Switch l'importanza di conservare gli habitat naturali. Con una parte del ricavato di ogni download, poi, è stata sostenuta la piantumazione di un milione di alberi.

Anche il settore digitale del gaming può contribuire a combattere un problema strettamente reale come il cambiamento climatico. “I videogiochi possono essere molto utili per sensibilizzare gli utenti sui temi ambientali”, spiega in un'intervista Daniel Fernández Galeote, ricercatore del Gamification Group presso la Tampere University. “Possono aiutare gli utenti a conoscere meglio gli effetti dei cambiamenti climatici, a essere più coinvolti emotivamente e allo stesso tempo a cambiare il proprio comportamento in chiave sostenibile”.

Ovviamente l’accostamento tra giochi e sostenibilità non interessa soltanto il mondo del gaming, ma anche settori più tradizionali come il comparto dei giochi da tavola, una soluzione ideale per un regalo ecologico. Ad esempio, Ecologic Memory di Adventerra Games è un gioco educativo sugli animali a rischio d’estinzione, interamente realizzato con materie prime eco-friendly e rigorosamente plastic free. La stessa azienda produce anche Polar Adventure, un gioco da tavola sul cambiamento climatico per i bambini di 3-5 anni.

Come Life Company, siamo impegnati a sensibilizzare le persone riguardo la sostenibilità ambientale, per contribuire a una maggiore consapevolezza sulla questione ecologica e promuovere l’impegno di tutti nella transizione verso un modello socioeconomico incentrato sullo sviluppo sostenibile.

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